“Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo”. Ce l’abbiamo fatta. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan.”
MILANO – Il nostro Presidente ha acquisito il Milan il 20 Febbraio 1986. Oggi, 20 Febbraio 2011, il Milan di Silvio Berlusconi festeggia le Nozze d’argento con la gloria e con i trionfi.
L’argenteria di famiglia è vasta:
13 TROFEI EURO-MONDIALI: 2 Coppe Intercontinentali (1989 e 1990); 1 Coppa del Mondo Fifa per Club (2007); 5 Coppe dei Campioni/Champions League (1989, 1990, 1994, 2003, 2007); 5 Supercoppe Europee (1989, 1990, 1995, 2003, 2007).
13 TROFEI ITALIANI: 7 Scudetti (1988, 1992, 1993, 1994, 1996, 1999, 2004); 1 Coppa Italia (2003); 5 Supercoppe di Lega (1989, 1992, 1993, 1994, 2004).
7 FINALI EURO-MONDIALI: Altre 3 Finali di Coppa dei Campioni/Champions League (1993, 1995, 2005); 3 Finali Intercontinentali (1993, 1994, 2003); 1 Finale di Supercoppa Europea (1994).
9 PODII IN CAMPIONATO: 4 volte al 2′ posto (1990, 1991, 2005, 2006), 5 volte al 3′ posto (1989, 2000, 2003, 2009, 2010)
2 SEMIFINALI EUROPEE: Coppa Uefa (2002) e Champions League (2006).
12 FINALI E SEMIFINALI IN ITALIA: 2 Finali Coppa Italia (1990, 1998), 2 Finali Supercoppa di Lega (1996, 1999), 8 Semifinali Coppa Italia (1991, 1992, 1993, 2001, 2002, 2004, 2007,
7 PALLONI D’ORO: (1987-Gullit; 1988, 1989, 1992-Van Basten; 1995-Weah; 2003-Shevchenko; 2007-Kakà).
3 FIFA WORLD PLAYER: (1992-Van Basten, 1995-Weah, 2007-Kakà)
6 PODII PALLONI D’ORO: (1988- Gullit 2′; 1989- F.Baresi 2′ e Rijkaard 3′; 1994, 2003- P.Maldini 3′; 2000- Shevchenko 3′).
3 PODII FIFA WORLD PLAYER: (1995- P.Maldini 2′; 1996- Weah 2′; 2004- Shevchenko 3′).
20 Febbraio 1986. Tre mesi dopo aver salvato la società dal fallimento, Silvio Berlusconi fa il suo ingresso ufficiale nell’azionariato del Milan. È l’inizio di una nuova epopea sportiva destinata a proiettare i colori rossoneri ai vertici del calcio mondiale. Ma per lui, per il Presidente che unendo capacità manageriali e competenza sportiva avrebbe portato in via Turati – la storica sede del Milan – SETTE scudetti e coppe in quantità industriale, quella data segna anche il coronamento di un sogno antico.
“ Ho sognato di vincere
A MIO PADRE
Nel giorno della vittoria della prima Coppa del Mondo, Silvio Berlusconi dedica il successo del suo Milan al ricordo commosso di papà Luigi con il quale andava allo stadio per assistere alle partite. Questa immagine del Milan Campione d’Europa e del Mondo allo scoccare dei suoi novant’anni, si fonde e si confonde in me con tanti ricordi della mia infanzia. Le dispute con i compagni di scuola, le lunghe ore di studio, l’attesa di mio padre che tornava tardi dal lavoro e si affacciava sulla porta col suo sorriso. Era come se in casa fosse entrato il sole. Carissimo, dolcissimo papà. E con lui, dopo aver parlato dello studio, della scuola, subito a parlare del Milan, quasi l’incarnazione dei nostri sogni, delle nostre utopie. “Vedrai, papà, vinceremo, dobbiamo vincere”, come se in campo potessimo andarci noi due. E poi la liturgia della Messa insieme la domenica mattina, i commenti e le riflessioni sulla predica, la puntata a comperare le meringhe per la mamma che ci aspettava a casa, in cucina, a preparare il pranzo della festa, l’unico che si consumava in sala con la tovaglia ricamata e i fiori in mezzo al tavolo. E io sempre a chiedere l’ora, impaziente, timoroso di fare tardi. E finalmente, la mano nella mano, eccoci là all’entrata dello stadio, l’Arena o San Siro, e io a farmi piccolo piccolo per profittare di un solo biglietto in due. E, poi, il cuore in gola nell’attesa, le braccia al collo per la vittoria, la tristezza per le partite-no. E mio padre a consolarmi: “Vedrai, ci rifaremo!”. Caro vecchio Milan, il Milan dei Puricelli, dei Carapellese, dei Tosolini, dei Gimona, che non era riuscito a vincere niente di importante. Caro papà, dalle notti in bianco, con il lavoro portato a casa per far quadrare il bilancio di una famiglia del dopoguerra. Com’è dolce, ora, ricordarvi insieme. Nel momento del trionfo, degli osanna, della notorietà internazionale del Milan di oggi, lasciami, caro vecchio Milan, confondere la mia storia alla tua, lasciami inorgoglire per aver contribuito a farti grande e famoso, lascia che io dedichi questa vittoria, che i campioni rossoneri dal campo hanno voluto dedicarmi, a chi nei momenti più difficili mi consolava e mi incitava: “Chi crede, vince. Vedrai, ce la faremo”. Ce l’abbiamo fatta. Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c’è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan.
Silvio Berlusconi