Nel posticipo di campionato di domenica 21 febbraio 2010 al San Nicola di Bari c’è stata la difficilissima trasferta per i ragazzi di Leonardo. Dopo l’ottima, ma sfortunata prova di Champions contro il Manchester United, per i rossoneri ci doveva essere il riscatto, e riscatto è stato.
Tatticamente è stata una partita ben gestita dallo staff tecnico rossonero, tanto è vero che la squadra ammazza grandi di Ventura, nel primo tempo, non ha quasi mai superato la metà campo milanista, eccezione di un episodio in aerea di rigore dove l’ottimo Daniele Bonera ha trattenuto Barreto.
Il Milan è sceso in campo con un 4 – 3 – 3, in porta si è rivisto Abbiati che ha dato sicurezza al reparto arretrato, sulla destra Abate con spostamento a sinistra di Bonera, in mezzo la coppia collaudatissima Thiago Silva – Nesta.
A centrocampo Ambrosini, Gattuso e Pirlo. In attacco il trio Pato – Borriello – Ronaldinho.
La partita, anche se non sembra, è stata decisa a centrocampo, dove il Bari non ha pensato di marcare ad uomo Andrea Pirlo, dando quindi un punto in più di manovra, prova è che nel primo tempo il possesso palla era 31% Bari 69% Milan.
Per tutto il primo tempo la partita è stata gestita dai rossoneri
Una vittoria importante su un campo difficile è….. il miglior modo per ripartire dopo una cocente delusione; il Milan dimentica la sconfitta contro il Manchester regalandosi tre punti da aggiungere ad una classifica che torna a farsi interessante e lo fa in modo autoritario, da grande squadra, controllando la partita, rendendo praticamente inoffensivo un avversario che aveva fatto ammattire sullo stesso campo Inter e Juventus, colpendo al momento opportuno e dando ancora una volta la dimostrazione di essere un gruppo unito e compatto. Sono molti gli aspetti positivi della partita di Bari, perchè gli attaccanti segnano, Ronaldinho si dimostra ancora una volta ispirato, la difesa concede poco e Abbiati para un rigore; non sarà stato un Milan particolarmente spettacolare o arrembante, ma ha mostrato sicurezza e giusta mentalità e queste sono le doti per arrivare lontano e tentare anche imprese epiche come vincere con due gol di scarto all’Old Trafford, cosa possibile solo se si ha grande personalità e convinzione nei propri mezzi, così com’è avvenuto al San Nicola, pur considerando che il Bari non è il Manchester United, anche se sul suo campo fino a questa sera aveva perso una sola volta e all’andata aveva terrorizzato il popolo rossonero con un’ottima prestazione e sfiorando ripetutamente il gol della vittoria; in quell’occasione, tanto per fare un esempio, Rivas era stato un incubo per la difesa rossonera, mentre questa sera è sembrato un timido agnellino e ciò dimostra che da quella sera di fine settembre il Milan è cresciuto moltissimo e un ostacolo che sembrava proibitivo è stato superato in scioltezza.
Leonardo risolve il rebus del portiere rilanciando Abbiati e mandando in panchina Dida; l’infortunio di Antonini, sommato alla perdurante assenza di Zambrotta, costringe l’allenatore a spostare Bonera a sinistra per arginare le volate di Alvarez e così il difensore completa la collezione di ruoli difensivi, visto che dal momento del suo rientro ha già giocato sia centrale che laterale destro. Per il resto la formazione è quella annunciata, con Abate a destra, la solita coppia centrale Nesta-Thiago Silva, un centrocampo a tre con Gattuso e Ambrosini fedeli scudieri del regista Pirlo e il trio d’attacco Ronaldinho-Pato-Borriello. Al San Nicola c’è grande entusiasmo per l’arrivo del Milan: stadio esaurito e gran tifo, ma anche il settore ospiti è pieno, perchè la Puglia è da sempre una regione con molti tifosi rossoneri, che si aggiungono a quelli provenienti da Milano per sostenere la squadra in una sfida delicata. Inizialmente il Milan è molto aggressivo e attacca a pieno organico anche se con molta pazienza: si rivede il possesso palla con passaggi in orizzontale che caratterizzava l’ultimo Milan di Ancelotti e c’è poca profondità, cosa che non sarà certo piaciuta a Leonardo. Il Bari è molto prudente e bloccato e questa è una sorpresa, visto che la squadra di Ventura si è sempre contraddistinta per il suo gioco veloce e spumeggiante. Il Milan ha il dominio territoriale, ma difetta in pericolosità offensiva: un tiro alto di Ambrosini, una punizione insidiosa di Pirlo e un cross di Abate che si trasforma involontariamente in tiro in porta sono le uniche occasioni nella prima metà del tempo, ma se non altro Abbiati vive per il momento una serata da autentico spettatore non pagante. L’unico brivido in area rossonera lo crea Bonera con un rude intervento ai danni di Barreto su un pallone spiovente da calcio d’angolo; l’episodio è più che dubbio, anzi bisogna onestamente dire che si tratta di fallo da rigore, ma l’arbitro lascia proseguire. Nella seconda metà del tempo il Bari prende un po’ di coraggio e si spinge in avanti ma senza creare pericoli, mentre il Milan fatica ad alzare i ritmi e trova tutti gli spazi intasati, anche per colpa di una manovra prevedibile e di un gioco troppo lento. Improvvisamente diventa protagonista Borriello, prima con un colpo di testa fuori, poi raccogliendo un lancio a palombella di Pirlo e costringendo Bonucci al salvataggio in area piccola a Gillet superato. Nel finale di tempo il Milan colpisce: cross di Ronaldinho in direzione di Borriello e l’attaccante sfodera una semirovesciata volante che incenerisce Gillet; un altro capolavoro per l’attaccante che evidentemente non ama i gol facili e vuole sempre stupire e, soprattutto, un gol importante che sblocca la partita al momento più opportuno; Marco corre ad abbracciare Leonardo e questa è una bella dimostrazione di quanto la squadra sia legata al mister e voglia dimostrargli affetto in un momento delicato e particolare, al termine di una settimana caratterizzata dalle velenose punzecchiature di Berlusconi nei confronti di un allenatore che, invece, ha svolto e sta svolgendo un lavoro egregio.
Nella ripresa il Bari è costretto dal risultato ad alzare il baricentro ma non trova sbocchi offensivi e lo dimostra il fatto che l’occasione più pericolosa è un tiro fuori bersaglio di Donati. Il Milan amministra con tranquillità la partita fino al momento in cui una punizione di Barreto da posizione favorevole mette i brividi, ma per fortuna il tiro, seppur violento, è centrale e Abbiati lo alza con sicurezza sopra la traversa. Bonera non ha ancora i novanta minuti nelle gambe, soprattutto se deve giocare sulla fascia, dove si corre molto e Leonardo lo sostituisce con Jankulovski; il ceco ha un buon impatto sulla partita ed entra nell’azione del raddoppio, smarcando Ronaldinho sulla sinistra; il Gaucho entra in area, salta l’uomo con una magia e tira verso la porta, Gillet respinge ma il pallone rimane in area e Pato lo scaraventa in rete con un secco tiro di prima intenzione. Ormai la partita sembra decisa, il Bari è colpito e affondato proprio nel momento in cui stava cercando di produrre il massimo sforzo e Leonardo ne approfitta per un paio di cambi in modo da dare riposo a Borriello e Gattuso, sostituiti rispettivamente da Inzaghi e Beckham. La partita si avvia tranquillamente verso la fine ma ci pensa Pato a fornire un’emozione supplementare, con un ingenuo ma netto fallo in area; il calcio di rigore potrebbe riaprire la sfida proprio nei minuti finali, ma Abbiati vola a deviare il tiro di Barreto ed esulta verso il settore dei tifosi rossoneri come se avesse segnato un gol. Adesso è davvero finita e si può festeggiare una vittoria importante, perchè consente di ripartire di slancio dopo la sconfitta contro il Manchester che avrebbe potuto creare contraccolpi negativi sul morale del gruppo, un po’ come avvenuto dopo i due derby persi.
Una buona prestazione collettiva anche senza grandi picchi spettacolari nel gioco, una grande dimostrazione di mentalità vincente su un campo ostico; ancora una volta si è capito che Borriello è fondamentale per questa squadra, perchè è l’unico fra gli attaccanti che sa garantire un certo tipo di gioco e dare profondità alla manovra e non a caso è stato lui il terminale di tutte le azioni più pericolose, che non sono state molte ma sono bastate per vincere la partita. Pato è sembrato in crescita e Ronaldinho ha dimostrato di essere in un periodo di particolare ispirazione, la difesa ha retto bene, anche se, onestamente, non è stata messa molto sotto pressione e il centrocampo ha controllato il gioco e mantenuto il possesso palla, che nel primo tempo è stato addirittura doppio a quello del Bari. Ora la classifica dice che il Milan è terzo a ridosso della Roma e a sette punti dalla vetta, ma mercoledì c’è il recupero della partita di Firenze e in caso di vittoria ci sarebbe il sorpasso ai danni dei giallorossi e un ulteriore avvicinamento all’Inter; non sarà facile vincere a Firenze ma in teoria anche questa trasferta di Bari era molto insidiosa ed è stata superata brillantemente, con un netto 2-0 che rilancia il Milan in un periodo pieno di impegni difficili e fondamentali, ma che dopo questo successo fanno un po’ meno paura, perchè gli uomini di Leonardo non hanno alcuna intenzione di mollare e vogliono lottare fino in fondo con coraggio e determinazione.