UNO DI NOI !

MILANO, 29 settembre – «Adesso abbiamo capito qual è la strada da percorrere». Con questa frase Massimo Ambrosini sintetizza l’inversione di rotta del Milan. Da squadra troppo brutta per essere vera, quella vista nelle prime due partite di campionato, a rullo compressore in grado di centrare quattro vittorie di fila tra Coppa Uefa e campionato. «Il Milan prima non era così tanto malato, avevamo dei problemi – ha detto il centrocampista rossonero a Milan Channel -. Le due sconfitte hanno accentuato alcuni problemi che possono essere normali per una squadra che si era appena ritrovata prima di iniziare il campionato».

CRISI CHIUSA – La vittoria contro l’Inter ha definitivamente chiuso la crisi: «È stata una partita strana, giocata su ritmi inizialmente molto bassi, avevamo paura di perdere tutti e due. Noi abbiamo giocato da squadra per 90′, questo è l’aspetto positivo ed era quello che ci mancava. Gli episodi ci hanno aiutato, abbiamo meritato più di loro la vittoria. L’Inter è una squadra tosta, fisicamente è in grado di sovrastare l’avversario in ogni situazione. Se li affronti in modo diverso rispetto a come abbiamo fatto noi domenica sera, rischi di prendere delle grandi imbarcate. Se loro la mettono sul piano fisico, come hanno fatto nel finale di gara contro di noi, c’è il rischio di soccombere, noi siamo stati bravi e fortunati».

EFFETTO DINHO – Grazie anche al primo gol in Italia di Ronaldinho: «Quando è stato presentato a San Siro c’erano 40 mila persone, il fatto che ci siano stati degli scettici sul suo acquisto fa parte della cultura italiana, noi sappiamo il suo valore». E lo sa pure Berlusconi: «Il presidente è stato bravo quando è venuto a parlarci negli spogliatoi, è stato sincero e ci ha fatto i complimenti per il carattere e la determinazione. Noi sappiamo quanto lui tenga alla tecnica del calcio, ha puntato il dito sulla determinazione e sulla compattezza e questo fa molto piacere».